RINGRAZIAMENTI SPECIALI IN OCCASIONE DELLA FINE DELLA "TWILIGHT SAGA"

mercoledì 7 novembre 2012

Robert Pattinson per Vogue!

mercoledì 7 novembre 2012
Dopo la notizia che Robert Pattinson sarà il nuovo volto Dior oggi vi comunichiamo che lo vedremo sulla copertina di "L'Uomo Vogue" di novembre e a partire dal 5 comincerà ad arrivare nelle nostre edicole!
Robert-Pattinson_VOGUE

Qui di seguito vi postiamo il photoshot realizzato per la rivista che lasciatemelo dire è alquanto particolare!

Per chi non avesse la possibilità di acquistare la rivista vi postiamo l'intervista fatta a Rob:

Prima che arrivasse lui sulla scena, i vampiri erano vecchi, soli, tormentati. Vivevano nascosti in palazzi spettrali, si avvolgevano in mantelli scuri e pesanti e vagavano da soli, assetati di sangue, nelle ore notturne. Di giorno, dormivano nell’oscurità di una bara massiccia nascosta in luoghi ombrosi o in una cripta per proteggere se stessi dal contatto col sole letale. Con lui, tuttavia, ogni cosa è cambiata. Grazie al leggendario Edward Cullen, il personaggio che Robert Pattinson interpreta nella saga di Twilight, il non morto è entrato in una nuova era: quella dei post-vampiri. Giovani, di bell’aspetto, possono uscire alla luce del sole. “Da quanti anni hai diciassette anni?” si chiedono l’un l’altro, sorridenti, in un tentativo di dare una misura della loro eternità. Perchè la morte non è più inevitabile nel mondo di Twilight. Infatti essi non sono morti e non moriranno mai. Non sono condannati a morire.

A differenza dei vecchi vampiri – quelli interpretati da Bela Lugosi e Christopher Lee – i post-vampiri non sono condannati ad una vita di eterna oscurità in cambio del “dono oscuro” dell’immortalità. Al contrario, assistiti dal fatto che vivono in una città nello stato di Washington, dove il cielo è sempre grigio e il sole brilla raramente, si mescolano con altri ragazzi, vanno nello stesso liceo, si fondono nella comunità. E’ diventato un cult istantaneo: le comunità giovanili di tutto il mondo si riuniscono insieme su Facebook per scambiare messaggi adoranti su Robert Pattinson o sul suo personaggio, Edward Cullen, e non si stancano mai di guardarli ancora e ancora in centinaia di video e trailers su YouTube.

Andate a vedere: alcuni video hanno superato i 18 milioni di visite. Robert Pattinson è l’icona vivente di questo cult sociale: il corpo/simbolo che incapsula una specie di mutazione antropologica a lungo attesa che fa del suo Edward una sorta di profeta o messia. Quasi un Mosè del post-vampirismo, dietro il quale ci sono uno sciame di neo-vampiri creato principalmente da scrittrici (non solo Twilight di Stephenie Meyer ma anche Anne Rice, Lisa Jane Smith, Charlaine Harris, e molte altre) che si fanno strada in un fenomeno mediale attraverso serie TV com True Blood o The Vampire Diaries.

Spettinato ma monotono, tormentato anche se non eccessivamente, non convenzionale e rassicurante, il vampiro di Pattinson si differenzia in diversi modi significanti dai succhiasangue del passato, quelli con la pelle chiara/spettrale e una vera e propria ipertrofia dei canini, che percorrono le strade di città appestate. Questi mordono per estrarre “il succo della vita”; lui rinuncia alle vittime umane e sceglie di bere soltanto sangue animale solo per riuscire a mescolarsi con gli umani. Come se fosse un vampiro filantropo con una inclinazione alle cose buone.

E’ dura dire se Robert Pattinson, nato nel 1986, è o non è come il personaggio che lo ha reso un’icona tra la generazione 2.0 del Web. Come Edward, Rob o R-Pattz (come lo chiamano le sue fans) si presenta come cerebrale, spesso a disagio, e ancora più spesso aperto ad impulsi e ambizioni impossibili. Per esempio, sembra che sia più interessato a essere riconosciuto come musicista più che come attore. Ha scritto diverse canzoni per Twilight, suona il pianoforte e la chitarra, è stato in una rock band (le Cattive Ragazze) e non ha mai negato la sua ambizione a diventare produttore musicale.

E’ molto atipico tra i prodotti di Hollywood. A differenza di Kristen Stewart – Isabella “Bella” Swan in Twilight – che è figlia di un produttore della Fox e di una sceneggiatrice, Pattinson non è stato portato nel manicomio degli studi Tinseltown. Al contrario, lui viene dall’Inghilterra, dove è nato e cresciuto in un sobborgo della classe media a sud-ovest di Londra. Figlio di un importatore di auto d’epoca americane, studente ribelle e modello a tempo perso, sembra che sia stato un consiglio di suo padre a spingerlo a provare il teatro dal vivo. Ha sviluppato un profondo interesse per la recitazione durante una versione di Tess dei D’Urberville.

I film sono venuti più tardi, nel 2005, quando il regista Mike Newell lo ha scelto per la parte di Cedric Diggory in Harry Potter e il Calice di Fuoco, il quarto film della fortunata saga. Il film è un successo e il ragazzo dallo sguardo triste viene notato da molti. I complimenti abbondano, così come gli incoraggiamenti. E così Rob decide di farne una realtà. Come se interrompesse un circolo vizioso, lascia tutto e vola negli Stati Uniti dove si trova da vivere per un po’, come fanno in molti. Poi all’ultimo momento quando ha quasi deciso di perdere le speranze, viene scelto per il ruolo di Edward in Twilight alla fine di un processo di casting che ha coinvolto 5000 speranzosi e che egli stesso ha affrontato e superato sotto l’effetto di un antidepressivo Xanax.

Twilight ha un enorme successo, ma lui sembra disprezzarlo. Infatti voci spesso lo descrivono come irritato e soffocato dalla pressione dei media, stressato dai fan, incapace di uscire di casa senza venire assalito, costantemente fotografato e Twitterato. E’ il prezzo da pagare per essere qualcuno che, come si dice, guadagna 32 milioni di dollari, diventando così il più ricco attore britannico dopo Daniel Radcliffe, il ragazzo che ha interpretato Harry Potter. Alcuni critici guardano dall’alto in basso un successo così rapido e coinvolgente. Ma, come sappiamo, i critici spesso fanno così. Specialmente quelli – e ce ne sono molti – che non amano le saghe romantiche e sanguinolente. Rob è molto più colto di quanto non sembri. Legge Martin Amis e Maupassant. Lui è un sofisticato appassionato di film, ha una più che superficiale conoscenza dei film francesi, ha nominato Jacques Audiard (Read My Lips, Rust and Bones) come uno dei registi con i quali vorrebbe lavorare, e ha detto che il modello di recitazione al quale aspira è quello di Daniel Auteuil per la sua performance in Le deuxième souffle di Alain Corneau.

Non è una coincidenza che David Cronenberg lo abbia voluto per la sua versione cinematografica del capolavoro di DeLillo, Cosmopolis. Il regista più estremo (e più celebrato) sulla scena attuale chiama l’attore emergente più idolatrato dalle ragazzine e gli offre un ruolo che è al contempo molto simile e completamente diverso da Twilight: non un vampiro, ma un lupo di Wall Street. Un guru dell’alta finanza. Giovane e sregolato. Uno che può causare la miseria di migliaia di persone con una sola mossa. Rinchiuso nella sua stretta limousine, sdraiato sui sedili di pelle, la sua unica preoccupazione è quella di arrivare dal suo barbiere per un veloce taglio. Attraversa Manhattan da est a ovest mentre la rivolta di coloro che sono stati resi ancora più poveri dal capitalismo globale infuria per le strade della Grande Mela. Lui sembra totalmente indifferente a tutto questo. Il broker di Pattinson è forse il vampiro che Edward non ha potuto essere. Non esce mai dalla sua macchina, la folla lo riempie di orrore, lui non si mescola mai con gli altri esseri umani. In Twilight ha domato il mito del vampiro e, in un certo modo, lo ha messo in sintonia con una normale mentalità adolescenziale che ha bisogno di credere che ogni amore impossibile ha la speranza di finire bene, ma fa l’esatto opposto in Cosmopolis, negando ogni speranza verso un lieto finte.

Forse i veri Volturi (i vampiri “cattivi” di Twilight) sono quelli di Cosmopolis, dove si nutrono del sangue di quelli senza speranza e delle vittime rassegnate. Nel frattempo, l’ultimo capitolo della Twilight Saga, Breaking Dawn – Part 2, sta per essere rilasciato in tutto il mondo: Bella diventa una vampira e lei ed Edward hanno una bambina che è un ibrido, immortale come un vampiro, ma destinata a crescere come un’umana. Ma dopo un ruolo così “estremo” e coraggioso come quello di Cosmopolis, Rob vuole scrollarsi di dosso qualsiasi altro ruolo simile a quello di Edward Cullen. E così lui sarà T.E. Lawrence (meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia) nel film di Werner Herzog, Queen of the Desert, e poi sarà lui a precipitare nei cespugli australiani – sulla scia del leggendario Mad Max degli anni ’80 – nel western futuristico/esistenziale The Rover, capitanato dal regista di Animal Kingdom, David Michôd.

Ruoli che sembrano assolutamente differenti rispetto ad Edward Cullen. Questo è quello che sembrano. In realtà i personaggi che sceglie hanno tutti qualcosa in comune: esitano fra la necessità di varcare la soglia della loro maggiore età e il loro desiderio di rimanere giovani per sempre.


In attesa di altre news vi lasciamo.

Baci!

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